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Quando Paola mi ha proposto di prendere parte al tour organizzato da Somewhere per scoprire tutti i segreti della Torino Noir, non potevo non cogliere l’offerta al volo. La visita guidata in compagnia di Enrico mi ha fatto scoprire moltissime curiosità sulla mia città che non conoscevo.
Abbiamo girato per un’intera serata tra le vie della prima capitale d’Italia alla scoperta di delitti, epidemie, esecuzioni e segreti delle confraternite. Il tutto condito con dettagli affascinanti e devo dire..anche un po’ macabri.
Pronti a scoprire Torino Noir con me?
Torino Noir: una visita guidata all’insegna del brivido
Devo ammettere che anche se ero preparata, il tour di Torino Noir si è dimostrato ancora più avvincente di quello che pensavo. Torino ha sempre avuto la fama di celare tra i suoi quartieri misteri e delitti, ma mai avevo toccato con mano, associando i racconti alle vie che calpestavo.

Cosa visiterai durante il tour di Torino Noir
Preparate delle scarpe comode, perché il tour vi condurrà per le strade e i segreti più profondi di Torino per circa due ore e mezza.
In particolare durante il tour di Torino Noir visiterete:
- La torre campanaria del Duomo di Torino
- Il Quadrilatero Romano
- La Curia Maxima, il vecchio tribunale della città
- L’Arciconfraternita della Misericordia
La torre campanaria del Duomo di Torino
Il nostro tour inizia da qui. Per salire in cima alla torre campanaria del Duomo dovrete salire 210 gradini. Non vi spaventate: l’impresa è meno ardua di quello che si possa pensare!

Se ammirata da fuori, si nota subito come la torre sembra sia composta da due blocchi di due stili completamente differenti. Una volta in cima, Enrico ce lo conferma: la torre – di impianto medievale – fu restaurata ed estesa tra il 1720 e il 1722 per mano di Filippo Juvarra.
La vista che godrete dalla cima della torre è impagabile: sui quattro lati avrete un colpo d’occhio su Piazza Castello e Piazza Madama, sulle Porte Palatine e sul modernissimo skyline torinese con il Grattacielo Intesa Sanpaolo e quello della Regione Piemonte.
La Madama del Palazzo: Cristina di Borbone-Francia
Neanche il tempo di ammirare il panorama che Enrico ci immerge subito nella storia. Prima qualche curiosità: ci racconta di come Palazzo Madama fosse stata la prima sede delle carceri torinesi. Ma non solo! Qui era di casa anche la polizia regia, per questo ancora in torinese quando si vedono arrivare dei poliziotti si dice “arriva la Madama!”.
Si prosegue con dettagli ancora più inquietanti: la Madama a cui è dedicato il Palazzo, infatti, è Cristina di Borbone-Francia. Pare che il suo poco fedele servitore Gioia provò ad ucciderla realizzando una rudimentale bambolina wodoo che fece morsicare da un serpente. Ecco forse il primo caso di magia nera a Torino. Finzione? E’ tutto scritto su un documento depositato presso il Tribunale!
Il Quadrilatero Romano
Il nostro tour prosegue nei meandri del Quadrilatero Romano: attraversiamo cortili interni alle vie, per poi visitare il cortile di Palazzo di Città, aperto in esclusiva solamente per i partecipanti del tour.
E’ una perla che vale tutto il tour: i grandi finestroni e l’elegante stile barocco del cortile si scontrano con le trafficate vie esterne della movida torinese.

Palazzo di Città e la peste del 1630
Enrico ci racconta che durante la peste del 1630, gli abitanti di Torino si ridussero da 25.000 a 3.000. Alcuni morirono, altri preferirono allontanarsi dalla città per scampare l’epidemia.
Il giovanissimo Francesco Bellezia, sindaco della città durante la peste, decise di rifugiarsi qui per poter rispettare il distanziamento sociale che il dottor Fiochetto gli impose per salvarsi. Buffo no? 4 secoli più avanti, per colpa del COVID, sappiamo fin troppo bene di cosa si tratti.
Fu proprio Bellezia che decise di rinnovare Palazzo di Città così come lo conosciamo oggi, fino ad allora ancora di impianto medievale.
I tori di Palazzo di Città: ma perchè il toro è il simbolo di Torino?
Enrico ci fa notare come sulle finestre siano raffigurate delle teste di toro. L’animale da sempre è il simbolo della città, ma pochi sanno che il tutto nasce da un fraintendimento.
Il territorio di Torino nell’antichità era abitato dalla popolazione celtica dei Taurini. Il loro nome deriva da taur, in lingua celtica montagna. Quando giunsero i romani, interpretarono erroneamente taur come taurus, in latino toro.
La Curia Maxima, il primo tribunale di Torino
Il tour di Torino Noir continua alla Curia Maxima, il primo tribunale di Torino. Siamo in Via Corte d’Appello.
Quando le carceri di Palazzo Madama iniziarono a riempirsi, si creò un’altra zona carceraria proprio all’interno di questo palazzo. Rimase in attività sino al 1870. Certo, forse non proprio il posto ideale dove..”alloggiare”! I grandi stanzoni nei sotterranei erano cupi e umidi, e ospitavano anche cinquanta persone alla volta.
Enrico ci delizia anche qui di qualche dettaglio noir: tra i processati in questo tribunale anche il “martellatore” di Torino, un serial killer che aveva una tecnica seriale per uccidere le proprie vittime. Credo possiate intuirla dal suo soprannome!
L’Arciconfraternita della Misericordia di Torino
Ultima tappa del nostro tour Torino Noir: l’Arciconfraternita della Misericordia.
Questa cappella è poco nota ai residenti, ma cela al suo interno misteri fatti di esecuzioni e dettagli a dir poco inquietanti. E’ possibile visitarla solo la domenica mattina, quando viene celebrata la messa in latino.
Partiamo dalla facciata: una fessura di pietra infatti ci invita a lasciare l’elemosina per i carcerati. Ma perché non per i confratelli o per la popolazione?
Il sollievo dei condannati a morte da parte dei Confratelli della Misericordia
La Confraternita, sin dalla sua istituzione, si è dedicata al sollievo dei carcerati condannati a morte. Non a caso, la Cappella è dedicata a San Giovanni Battista decollato, che significa qui letteralmente senza collo.
Il conforto dei confratelli iniziava nel giorno prima della condanna a morte del carcerato, quando il boia si recava nelle carceri per provare sul suo collo la corda per l’impiccagione. Questo rito macabro continuava il giorno seguente. Dopo averlo assistito nel suo ultimo pasto, i Confratelli lo scortavano verso il patibolo, allora situato a Rondò della Forca.
Se il racconto non fosse già macabro di suo, Enrico ci tiene a farci vedere con i nostri occhi gli oggetti utilizzati dai confratelli. Esposti in una vetrinetta, infatti, compaiono una corda da impiccagione, una sacca che i confratelli utilizzavano per chiedere delle offerte per la famiglia del condannato il giorno dell’esecuzione e un bicchierino di cordiale, un liquore molto forte servito al condannato per stordirlo leggermente prima dell’impiccagione.
Se tutto questo non vi suona già abbastanza raccapricciante, aggiungo un ulteriore dettaglio. I cadaveri degli impiccati venivano poi tumulati in una botola, che si trova proprio nel pavimento della Chiesa.
Il tour di Torino Noir finisce qui, spero vi abbia incuriosito! Potrete acquistare il vostro biglietto qui.
La visita Torino Noir è stata davvero interessante, anche se qualche particolare storico era da brivido!
Autore
Verissimo Paola! Enrico è sceso fin troppo nei dettagli!
Infatti non ci tenevo troppo a scoprire i particolari delle esecuzioni capitali ahahahah