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Unorthodox: la miniserie Netflix tra New York e Berlino

In questi giorni costretti in casa, app come Netflix stanno diventando le nostre migliori amiche. Recentemente ho avuto il piacere di guardare la miniserie Netflix Unorthodox. Un vero tuffo nella New York più nascosta e nella Berlino più moderna. Se viaggiare significa immergersi in nuove culture, questa è la serie che assolutamente non potete farvi sfuggire.

La miniserie Netflix Unorthodox

Libro e trama

Come spesso accade, il contenuto originale della mini serie Unorthodox è liberamente ispirato ad un libro. Più precisamente all’autobiografia di Deborah Feldman, dal titolo Unorthodox: The Scandalous Rejection of My Hasidic Roots.

Miniserie Unorthodox Netflix
Photo by Carmine Savarese on Unsplash

La Feldman racconta la sua vita nella comunità chassidica Satmar di Williamsburg a New York. Questa comunità ebraica ultraortodossa vive ancora oggi l’Olocausto come una punizione divina, e applica regole di comportamento religioso e sociale ancora più severe per evitare il ripetersi di una tale sciagura. Ne conseguono limitazioni alla vita sociale, all’utilizzo di strumenti moderni quali internet e i social network. La convivenza tra i due sessi è strettamente limitata e limitante, ed è tollerata solo all’interno del nucleo familiare. I matrimoni sono combinati in età adolescenziale. Deborah capisce che questo mondo la limita e la opprime come donna, e il libro e la miniserie raccontano di questo viaggio in fuga da Williamsburg alla ricerca di emancipazione.

La miniserie Netflix

La miniserie Unorthodox su Netflix traspone il personaggio di Deborah nella diciannovenne Etsy.

Esther Esty Schwarz appartiene alla comunità chassidica di Williamsburg. A diciotto anni viene promessa in sposa a Yanky, rampollo di una famiglia gioielliera del quartiere molto rinomata. La vita che Esty si era immaginata una volta sposata non è per nulla come la immaginava. Il rapporto con un marito che di fatto non conosce e l’oppressione di una comunità onnipresente nelle sue scelte quotidiane sono troppo per lei. Decide quindi di scappare per rifugiarsi dalla madre, anche lei ex chassidica a Berlino.

Nonostante il passato cerchi di inseguirla, riuscirà nell’impresa di costruirsi una nuova vita.

Ambientazione

La miniserie Netflix Unorthodox ci fa fare un salto in due mondi diversi e coesistenti: gli episodi sono stati infatti girati tra Williamsburg, quartiere di New York, e Berlino.

Williamsburg

Williamsburg è un sobborgo del quartiere di Brookling, nella parte est della città di New York. Qui convivono da anni numerose comunità immigranti, tra cui quella italiana, portoricana e ebraica. La comuinità chassidica Satmar, quella a cui appartiene Deborah e cui si fa riferimento nel libro e nella miniserie, si è insediata qui dopo la fine del secondo conflitto mondiale.

Le scene in cui viene mostrata Williamsburg nella serie sono rappresentate da colori molto cupi. Le ambientazioni sono principalmente al chiuso, e mostrano grandi edifici tutti uguali in cui la comunità risiede. Come spiegato sia nella mini serie, sia nel Making Of che Netflix ha realizzato, ci sono voluti mesi di studio per rappresentare in modo così puntuale la realtà di una comunità molto chiusa e riservata.

Miniserie Unorthodox Netflix
Photo by Zac Ong on Unsplash

Berlino

Per volontà degli autori, nella miniserie Netflix Unorthodox Berlino deve significare principalmente rinascita. Per questo le scene ambientate nella capitale tedesca risultano strutturalmente diverse, colorate e dinamiche.

Il quartiere scelto per le riprese è quello dove sorge la Filarmonica, nei pressi di Potzdamer Platz. Gli spazi sono ampi, i colori vivaci e accesi. E’ qui che abita anche la madre di Esty. Le architetture sono più moderne di quelle viste a Williamsburg, simbolo di una cultura e di una vita diametralmente diversa da quella respirata da Etsy a New York. La maggior parte delle scene sono girate all’interno della scuola di musica che Esty vorrebbe frequentare.

Curiosità sulla mini serie Unorthodox su Netflix

Acclamata da pubblico e critica, la miniserie Netflix Unorthodox è assolutamente la prima serie in yiddish fruibile dal grande pubblico. Gli attori sono per la maggior parte israeliani, e lo yiddish viene parlato in gran parte delle scene.

La serie si compone di quattro episodi, da cinquanta minuti ciascuno. Vi consiglio però di prolungare il vostro viaggio alla scoperta di questa comunità con il Making Unorthodox, il dietro le quinte alla scoperta dei personaggi, degli attori che li interpretano e della stessa Deborah Feldman, che ha seguito da vicino le riprese.

E voi? L’avete già vista? Vi è piaciuta?

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16 Comments

  1. 14 Aprile 2020 / 14:05

    L'ho vista la settimana scorsa praticamente in due sere e mi è piaciuta tantissimo. Ho visto anche the making of alla fine perché in particolare mi incuriosiva molto il discorso della lingua utilizzata, che poi è un altra conseguenza (e a volte quindi anche uno strumento) dell'isolamento estremo di questa comunità. A pensarci sembra incredibile che in un posto come Brooklyn e per di più in un quartiere come Williamsburg – dove sono stata l'estate scorsa – esistano ancora oggi dei gruppi sociali così isolati.
    Se hai altri titoli simili a questo da consigliarmi fammi sapere!

  2. 14 Aprile 2020 / 15:55

    Mi è piaciuta molto! Talmente tanto che ora sono alla ricerca spasmodica di una serie che mi piaccia altrettanto… E non la sto trovando. Anzi, hai da consigliarmene?

  3. 14 Aprile 2020 / 16:03

    Non avrei mai pensato esistesse una serie tv in yiddish. Certo che Netflix riserva davvero tante di sorprese.

  4. 14 Aprile 2020 / 18:30

    Non l'ho vista, ma ho letto delle belle recensioni e ho intenzione di vederla presto; anche perché sono due città che adoro e che mi piace vedere sullo schermo.

  5. 14 Aprile 2020 / 23:12

    L'ho messa tra i preferiti ma devo ancora vederla!! Con il tuo approfondimento mi spingi a darle la precedenza rispetto ad altre che avevo adocchiato! Mi piacerebbe leggere anche il libro… Grazie per i consigli! Domani la inizio!

  6. 15 Aprile 2020 / 07:09

    Io non l’ho vista ma mi piacerebbe dopo aver letto la recensione, a maggior ragione essendo una miniserie la trovo ben gestibile. Ora la aggiungo alla lista che stasera o pomeriggio guardo

  7. 15 Aprile 2020 / 23:10

    Non l'ho vista ma ora mi hai incuriosita quindi nei prossimi giorni proverò a ritagliarmi del tempo per guardarla.

  8. 16 Aprile 2020 / 08:08

    Sembra davvero interessantissima e credo che inizierò a vederla appena finisco 1994 su Sky (mi mancano due puntate). PS: hai un blog con un impianto grafico bellissimo, complimenti

    • 23 Aprile 2020 / 07:58

      La sto vedendo proprio in queste sere con mio marito, visto che entrambi amiamo Berlino sopra ogni cosa. Mi piace molto e l'attrice è bravissima! Le scene del matrimonio tradizionale sono pazzesche!!

  9. 16 Aprile 2020 / 08:13

    Avevo studiato Yiddish qualche anno fa per un esame all'Università e, parlando tedesco, quella lingua non è mai statoa un mistero e ne sono sempre stata felice. Guardando Unorthodox mi sono accorta di capire ancora tutto per bene. Mi è piaciuta da matti!

    • Fabiana
      Autore
      16 Aprile 2020 / 14:42

      No ma che meraviglia! Io sono appassionata di lingue straniere e ho studiacchiato tedesco solo un semestre all'Università! Ma devo dire che mi è bastato perchè ad orecchio ho riconosciuto molte parole!

  10. 21 Aprile 2020 / 18:59

    Non abbiamo visto la serie ma ne stiamo sentendo parlare spesso…questo è il primo articolo che apro a riguardo (ho sempre paura degli spoiler) e devo dire che non credevo fosse ambientata in questi luoghi…rende tutto più affascinante questa contestualizzazione.

  11. 12 Maggio 2020 / 13:52

    Interessante! non la conoscevo. C'è un sacco di bella roba da vedere su Netflix, e anche un sacco di robaccia! 😀 La aggiungo alla mia lista!

  12. 12 Maggio 2020 / 14:34

    Avevo sentito parlare del libro che però non ho letto, ma non della serie. Sembra molto interessante anche perché da come leggo nel tuo articolo la distinzione tra le scene di New York e Berlino è proprio netta. Grazie del suggerimento!

  13. 13 Maggio 2020 / 08:54

    Ho iniziato a guardarla ieri e mi sta piacendo parecchio. Mi ha ispirato proprio i colori cupi e poco saturi del trailer e devo dire che mi ha fatto tornare alla mente il Natale 2015 passato a Brooklyn e della mia visita a Williamsburg.

  14. 14 Maggio 2020 / 10:53

    Anch'io l'ho finita in due sere, mi è piaciuta tanto ed è stata come un pugno nello stomaco. Se ti interessa l'argomento c'è anche il documentario su Netflix chiamato "One of us" sempre sulle comunità ortodosse con delle testimonianze di chi è riuscito a fuggire.

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