Sempre sempre sempre io: “Hai mica una monetina per il caffè?”. No, non è povertà fortunatamente ma pura pigrizia. La verità però è in fondo che non è nemmeno pigrizia, ma come piace chiamarlo a me progresso digitale.
Il fatto che il mondo stia progredendo non è certo merito mio – poi in realtà potremmo anche aprire anche una voragine di discorso sul concetto stesso di progresso – ma indubbiamente quella a cui stiamo assistendo è una rivoluzione digitale che sta travolgendo anche i consumi, e in ultima analisi il nostro modo di consumare.
Ho vissuto all’estero come ormai sapete per circa un anno, sei mesi di qua e sei mesi di là, e le due esperienze si sono intervallate di circa un anno e mezzo l’una dall’altra. Ebbene, per quanto lo studente all’estero debba far fronte a delle indubbie limitazioni economiche, il soldo serve. A Lisbona ho aperto immediatamente un conto in banca, con annessa carta di debito: ho continuato comunque a prelevare, per far fronte alle piccole spese, ovvero il pasteis de nata bollente per la merenda alla Padaria. E a Sydney?
A Sydney NO.
A Sydney non ho mai prelevato, forse una volta in sei mesi e anche qui abbiamo una spiegazione: la lavatrice andava a gettoni. La verità è che in Australia, ma direi che la cosa si è dimostrata valevole anche a Bali e a New York, puoi pagare qualsiasi cosa semplicemente con la carta, di debito o di credito che sia. E, meglio ancora, puoi pagare tutto cardless, semplicemente appoggiando il telefono sul dispositivo del negozio o locale dove ti accingi a pagare l’ennesima ciccionata.
Una volta tornata in Italia, quindi, sulla scia della compiacenza che la studentessa Erasmus media prova vomitando ogni dieci secondi frasi del tipo “Eh ma sai in Australia funziona diverso”, mi sono completamente rifiutata di prelevare contanti e ho provato a vedere fino a dove potessi spingermi senza avere neanche una monetina nel portafoglio per mesi.
Risultato: esperimento fallito. O meglio, in parte. E’ risaputo che in Italia le tasse sul transato sono importanti, per cui si tende a disincentivare l’utilizzo del Bancomat, a meno che tu ti trovi in un ristorante o in una grande catena di abbigliamento. Se chiedi di pagare il caffè con il POS avverti immediatamente quello sguardo pesante che ti si posa addosso, come a dire l’hai detto veramente? E quindi?
E quindi da quasi due anni Elisetta mi ha introdotto al magico mondo di Satispay, e così ho risolto gran parte dei miei problemi quando devo prendere il caffè e la monetina no, non ce l’ho.
Cos’è Satispay?
Prima di tutto è una chicca: una startup giovane giovane in auge dal 2013 e soprattutto torinese, cosa che mi rende orgogliosa e allo stesso tempo super depressa, dal momento che Satispay è esattamente quella-cosa-che-avrei-tanto-voluto-inventare-come-ho-fatto-a-non-pensarci-io. Come motto usa “Indipendente, Semplice e Sicuro“. Mai descrizione fu più azzeccata.
In buona sostanza e puramente semplificando: scaricando l’app ed inserendo il tuo IBAN, hai a disposizione un portafoglio virtuale dal quale potrai pagare in un nanosecondo l’esercizio commerciale cliccando sul suo logo e digitando l’importo. Di riflesso, questo dovrà semplicemente dotarsi di uno smartphone e di un account business, accettare il tuo pagamento una volta ricevuto, e il gioco è fatto.
Potete scegliere di versare nel vostro portafoglio virtuale da un minimo di 25€ a un massimo di 200€ e, a seconda dell’importo scelto, avrete a vostra disposizione uno sconto dedicato sotto forma di cashback, ovvero uno sconto percentuale dedicato per ogni acquisto. Se alla fine della settimana, ovvero domenica sera, il vostro portafoglio virtuale eccederà la soglia da voi stabilita, il plus verrà direttamente addebitato sul vostro conto corrente. In caso contrario, il mancante verrà trasferito dal vostro conto corrente a Satispay. Quindi, sostanzialmente, tutti i lunedì mattina avrete sul vostro account Satispay la cifra che vi eravate stabiliti.
In realtà questa se vogliamo è la funzione più semplice e più di impatto, che fa avvicinare l’utente che vuole risolvere il problema della monetina del caffè. La verità è che dal suo lancio, Satispay è andata via via migliorando e migliorandosi, includendo al suo interno numerosi e più utili servizi.
Cosa posso fare con Satispay?
Un sacco di cose. Mentirei se dicessi che nel 2017 non fossi restia all’utilizzo, ma davvero quest’app è riuscita a cambiarmi la vita nel piccolo quotidiano al punto che quando Marta, nel 2017 aprì la sua gelateria artigianale, la prima cosa che le dissi è “metti Satispay”. Fortunatamente mi ascoltò, e per i primi mesi Fabiana P. era l’unico nome che appariva nel suo smartphone nella lista dei pagamenti ricevuti. Ora, dopo due anni, posso dire con un po’ di gelosia di non essere più l’unica.
- PUOI SCAMBIARE DENARO CON I TUOI AMICI
Eccellente funzione di Satispay. In quanti si sono trovati nella situazione “Paghi tu e poi dividiamo?” e poi quel dividiamo diventa un complicato giro di monete – di nuovo – e calcoli algebrici per evitare inutili debiti? In fondo è il principale motivo per il quale utilizzo l’app quasi quotidianamente quando mi capita di viaggiare in compagnia, e per il quale ve la sto consigliando su un sito che si pone come obiettivo quello di raccontare hacks di viaggio.
Dal menù “Contatti” l’app vi segnala tutti i contatti presenti nella vostra rubrica che hanno già scaricato Satispay e che lo utilizzano. Potete salvarli tra i vostri contatti preferiti cliccando sulla stellina, contrassegnandoli. Una volta selezionato il contatto, vi basterà digitare l’importo dovuto e inviare. In uno degli ultimi aggiornamenti è stata inserita l’opzione calcolatrice, con la quale potrete calcolare prima dell’invio l’importo che dovete al destinatario.
- PUOI RICARICARE IL TELEFONO IN UN SECONDO (E NON SOLO IL TUO)
E tadàà signori e signori non ci avevate mai pensato eh? Questa per me è la genialata assoluta. Satispay ti permette, tra i vari servizi, di ricaricare il tuo traffico telefonico semplicemente selezionando l’operatore e inserendo il tuo numero di telefono. Durata dell’operazione: 4 secondi netti. Vi dirò di più: sulla prima ricarica otterrete anche un cashback.
La genialità sta nel sistema ampiamente brevettato da me e la mia amica Alice: non sei vincolato a ricaricare il tuo, di telefono, ma puoi ricaricare anche quello degli altri. Quando rimane senza internet le faccio io una ricarica al volo da Satispay, e una volta di nuovo in possesso del suo traffico internet, lei mi rimanda in soldi indietro, sempre con Satispay. Dai, geniale.
- PUOI PAGARE BOLLETTINI E IL BOLLO DELL’AUTO
Ammetto che è la funzione almeno da parte mia meno utilizzata, ma testata e collaudata con successo da..mia mamma. Mia madre è stata obbligata ovviamente da me ad iscriversi e, adesso, pure lei non può farne a meno.
- SALVADANAIO E PAGAMENTI AUTOMATICI
Entrambe le opzioni sono le relativamente più recenti. La funzione salvadanaio, sotto la voce “Risparmi” fa si che tu possa accumulare il Cashback ricevuto o l’arrotondamento del resto di ogni acquisto effettuato, cosicché tu possa ad un certo punto trovare un tesoretto nascosto alla fine di un periodo stabilito. Inutile stare qui ad elencare i facilmente intuibili motivi per cui io non abbia ancora attivato l’opzione, ma in realtà in qualsiasi momento sei libero di ritrasferire tutto quanto accumulato di nuovo sul tuo conto Satispay.
- PUOI INVITARE I TUOI AMICI AD ISCRIVERSI E SENTIRTI SUBITO UNA FESCION BLOGGHER
Do it smart! La campagna di Satispay suona così. Satispay, infatti, ti da la possibilità di ottenere con il tuo personalissimo codice sconto 10€ per ogni nuovo utente che deciderà di iscriversi ed impostare il budget per la prima volta. Il sistema di rewarding è piuttosto efficace ed invitante, lo devo ammettere, e soprattutto quanto è bello esordire con “vuoi il mio codice sconto?” che Ferragni levate. Fino ad adesso quattro amici si sono iscritti a Satispay con il mio codice e ho all’attivo tre esercizi commerciali che si sono piegati alla mia evangelizzazione.
Voi in che misura siete coinvolti in questa rivoluzione digitale? Avevate già scaricato Satispay oppure siete ancora vecchia scuola e contate le monetine per il caffè? Come accennato, potrete usufruire di un piccolo benvenuto in denaro se inserirete il mio codice sconto FABIANAPA.
Grazie a Pixabay come sempre per i contenuti fotografici e a Satispay per le cose belle, che fanno sperare in questa bella generazione di giovani.
Anche io pago tutto con carta anche 50cents, vivo a londra da secoli e raramente ho monete. Per me è super comodo!!!
Autore
Voglio vivere cosìììì ahah esatto anche io in Australia! Ho vissuto lì per sei mesi e ho dovuto prelevare solo una volta perché la lavatrice della residenza andava a monete eheheh